Un ricordo dal passato ...

14.04.2012 18:45

I ricordi nutrono la nostra memoria che ci fa scoprire le nostre radici, la nostra appartenenza, la nostra identità … la nostra storia, quella storia raccontata e tramandata oralmente dai nonni che amano riunire intorno a sé quei cari nipoti, magari nelle lunghe serate invernali davanti ad un camino acceso, per raccontare loro di quando giovani e pieni di forza lavoravano alla costruzione de “La Pineta”, il centro di accoglienza per orfani di guerra ardentemente voluto da Padre Franco prima e realizzato poi da Padre Benedetti.

È vero il nonno era un semplice carpentiere di venticinque anni,  che si alzava alle cinque di mattina ( dovendo effettuare il percorso, circa 5 km, a piedi o in bici ) per trovarsi puntuale alle 6.30 al “Cantiere scuola” per spianare tutte le dune di sabbia su cui sarebbe sorto il collegio, eppure con quanta passione lavorava insieme ai suoi giovani compagni sapendo di farlo per garantire un futuro migliore a tanti piccoli orfani duramente colpiti da un triste destino! I lavori di costruzione delle due ali del collegio procedevano, grazie soprattutto alla generosità di tanti che contribuivano con le donazioni  affinché questa mirabile opera fosse portata a termine, tra la gioia e la soddisfazione di Padre Benedetti che “sorvegliava” da vicino i suoi operai, con i quali amava dialogare e scherzare, durante i momenti di pausa! “Lui sì che era un grande missionario”.....amava ripetere spesso il nonno ricordando la figura di Padre Benedetti che “tanto bene ha fatto per la comunità di Marina”.

I lavori proseguivano alacremente e dopo il collegio, ci fu la realizzazione del lungomare, del campo sportivo, ed infine la parte fondamentale: la Chiesa, consacrata il 25 giugno del 1961.

Quanta emozione trapelava dalle parole del nonno, quando ricordava il momento in cui  dopo tanti anni conduceva all’altare la sua prima figlia proprio in quella Chiesa dedicata a Nostra Signora del Sacro Cuore!

Oggi il nonno non c’è più ma il suo nome continua ad essere pronunciato durante le preghiere nella piccola Chiesa dalla nonna che pensando a lui prega la Vergine Maria; dai figli che calpestando il sacro suolo ricordano le fatiche del loro papà; dai nipoti che rivivendo il suo passato hanno riscoperto le loro radici in questa Chiesa voluta ardentemente dai Missionari del Sacro Cuore e potranno costruire il loro futuro ispirandosi ai principi di fratellanza, bontà e semplicità postulati dai Padri missionari, affinché possa nascere in loro lo stesso amore per Nostra Signora del Sacro Cuore che ispirò tutti coloro che lavorarono per costruire quel “cuore di Gesù dove si incontrano l’amore di Dio che discende verso la creazione e l’amore della creazione che risale verso Dio” (dalle citazioni di Padre Chevalier).

                                                                 Flora Addeo (Marina di Minturno)